Gianni Toti
Gianni Toti (Rome, 1924 –2007) was a poet, film maker, journalist and a video artist.
He earned a degree in Law and took part in the Italian Resistance Movement during WW2. After the War he worked with a number of newspapers. He was the specialist reporter for “l’Unità”, assignment editor for “La voce della Sicilia”, director of “Lavoro”, which he co-founded and was the vice-director of “Carte segrete”.
From 1958 to 1969 he travelled around the world and made the newsreels (cinegiornali) in collaboration with Cesare Zavattini and Jean-Luc Godard.
In 1965 he published his first collection of poems, “L’uomo scritto” (The written man).
In the 1960s and 1970s Toti took part in many broadcasts at Rai, also working as an as actor.
In 1973 he was the author and screenwriter of the film “E di Shaùl e dei sicari sulle vie di Damasco” (And of Shaùl and of the assassins on the streets of Damascus).
In 1977, in collaboration with Annita Triantafyllidou he wrote for Settore ricerca e sperimentazione programmi at Rai (RSP- Research and Experimentation Department) a 25 page research paper entitled “Videolettura”, in which he traces the possible exchanges between poetry and video.
In 1980 he made his first video work “Per una videopoesia. ConcerTesto e improvvisazione per mixer, memoria di quadro e oscillo-spettro-vector-scopio”. (For a video poetry. ConcerText and Improvisation for mixer, frame synchroniser and oscillo-spector-vector-scope) at RSP, beginning an experimentation about the visual and word elements in which poetry, cinema and electronic arts are incorporated.
Through this he creates a language that he calls “Poetronica” (from the union of Poetry and the Electronic).
In 1981, at the Centre of Production in Milan, he made “Tre Videopoemetti (Three Short Videopoems)rnIn 1983-84 he made a video trilogy dedicated to Majakovskij that was awarded by the Association internationale pour la vidèo dans les arts et la culture and by the Secretariat of the Council of Europe at the V Festival d’art vidéo et des nouvelles images electronique in Locarno.
In 1986 he made 7 videos about scientific issues for the exhibition “L’imaginaire scientifique” at the Villette in Paris, collaborating with Gianni Blumthaler.
A year later, after the closure of the RSP, he made “SqueeZangeZaùm”, a work full of cinematographical homages and references, produced by RaiTre, Istituto Luce-Italnoleggio and UONS.
Some of his best known works from the 1990s, are the VideoPoemopere (VideoPoemWorks) “Planetopolis” (1994) produced at CICV Centre International de Creation Vidéo Pierre Schaeffer in Montbéliard-Belfort. in Francia and the unfinished trilogy, dedicated to revolutions, of which are part Tupac Amauta” (1997), followed by “Gramsciategui ou les poésimistes” (1999).
The Center of Montbéliard produced his last video work “La morte del trionfo della fine” (The Death of the Triumph of the End) in 2003. In his long career he made 13 VideoPoemOpere.
rnGianni Toti (Roma, 1924 –2007) è stato un poeta, cineasta, giornalista e video artista.
Laureato in Legge, partecipa alla resistenza partigiana e nel dopoguerra per molti anni collabora con diverse testate: è stato inviato speciale per “l’Unità”, redattore-capo de “La voce della Sicilia”, direttore di “Lavoro”, co-fonda ed è vice-direttore di “Carte segrete”. Dal ’58 al ‘69 viaggia per il mondo (Vietnam, Cuba), e realizza cinegiornali in collaborazione con Cesare Zavattini e Jean-Luc Godard.
Nel 1965 pubblica la sua prima raccolta di poesie, “L’uomo scritto”.
Negli anni Sessanta e Settanta, Toti partecipa a diversi programmi Rai, collaborando anche come attore.
Nel 1973 è autore e sceneggiatore del film “E di Shaùl e dei sicari sulle vie di Damasco”.
Nel 1977 in collaborazione con la cipriota Annita Triantafyllidou compone per il Settore ricerca e sperimentazione programmi della Rai (RSP) una ricerca di venticinque pagine dal titolo “Videolettura”, in cui traccia i possibili scambi tra poesia e video.
Nel 1980 realizza all’RSP la sua prima opera video “Per una videopoesia. ConcerTesto e improvvisazione per mixer, memoria di quadro e oscillo-spettro-vector-scopio”. intraprendendo una sperimentazione verbo visiva in cui si fondono poesia, cinema e arte elettronica. Nasce così un nuovo linguaggio che l’artista chiama “Poetronica” (dall’unione di poesia ed elettronica).
Nel 1981 realizza presso il Centro di Produzione di Milano realizza “Tre videopoemetti”. Nel 1983-84 realizza una trilogia video dedicata a Majakovskij che verrà premiata dall’Association internationale pour la vidèo dans les arts et la culture e il Segretariato del Consiglio d’Europa al V Festival d’art vidéo et des nouvelles images electronique di Locarno.
Nel 1986 realizza sette video su temi scientifici per la mostra “L’imaginaire scientifique” alla Villette di Parigi, con la collaborazione di Gianni Blumthaler.
L’anno successivo, dopo la chiusura dell’RSP, realizza “SqueeZangeZaùm”, un’ opera densa di omaggi e evocazioni cinematografiche, prodotta da RaiTre, Istituto Luce-Italnoleggio e UONS.
Tra le sue opere più note negli anni Novanta si annoverano le sue VideoPoemopere “Planetopolis” (1994)rnrealizzata al CICV Centre International de Creation Vidéo Pierre Schaeffer di Montbéliard-Belfort. in Francia e la trilogia incompiuta, dedicata alla sanguinosa conquista alle rivoluzioni, di cui fanno parte “Tupac Amauta” del 1997, seguito da “Gramsciategui ou les poésimistes” del 1999.
Presso il centro di Montbéliard verrà prodotta anche la sua ultima opera video “La morte del trionfo della fine” nel 2003.
Nella sua lunga carriera ha realizzato 13 VideoPoemOpere.
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